Biografia di Giovanni Battista Carlone (Genova 1603-1683/84)
Giovanni
Battista Carlone nasce a Genova da una famiglia di decoratori originaria di
Rovio, nel Canton Ticino: il padre Taddeo è scultore. Di Giovanni Battista si conosce
la data del Battesimo, 16 febbraio 1603. E’ allievo del padre e del fratello
maggiore, Giovanni Andrea, che ha una bottega bene avviata. Il Ratti scrive di
una sua permanenza di studio a Roma e a
Firenze, ma in tempi non precisati.
Nel
1621, diciottenne, è comunque a Genova e a questo periodo appartiene un
affresco per la Villa Spinola di S. Pietro a Sampierdarena, che Pesenti gli ha
attribuito e che costituisce la sua prima opera: qui tra 1621 e 1625 lavorano
il fratello Giovanni e Giovanni Andrea Ansaldo.
Entro
il 1628 partecipa alla decorazione della Chiesa del Gesù come collaboratore del
fratello, mentre nella decorazione della navata centrale della Chiesa della
Annunziata del Vastato è forse per la prima volta maestro autonomo (1627-28).
Tornerà a lavorare nel coro di questa chiesa dopo il 1638.
Alla
morte del fratello, nel 1630, assume l’eredità di una bottega molto affermata e
ricca di commissioni e l’anno successivo si trova a Milano per concludere i
lavori lasciati incompiuti da Giovanni Andrea in S. Antonio Abate (1631-32).
La
sua prima opera datata documentata è del 1632: una tela per l’Oratorio di S.
Giacomo della Marina a Genova, in cui G. V. Castelnovi ha letto, sia pure con
difficoltà, la data.
Il
suo ciclo di affreschi più innovativo è la decorazione della Galleria di
Palazzo Negrone con episodi dell’Eneide, datato intorno alla metà del
secolo: qui abbandona la tradizione genovese dell’affresco con finalità
narrative, per una concezione più barocca e decorativa. Fondamentale per questa
svolta deve essere stato un soggiorno romano e l’incontro con Pietro da
Cortona, con cui collabora, in anni non certi, comunque non prima del 1643.
In
seguito torna a una pittura più tradizionale con uno stile narrativo che si
adatta da una lato all’esaltazione mariana e cristologica, dall’altro alle
esigenze celebrative della committenza pubblica: è il caso della decorazione
della Chiesa di S. Siro (1646-1664), in cui è affiancato dal quadraturista
Paolo Brozzi, degli affreschi della Cappella di Palazzo Ducale (1653-55), degli
affreschi delle navate laterali dell’Annunziata degli anni ’60.
All’intensa
attività di frescante alterna una altrettanto intensa produzione “da
cavalletto”.
A
Chiavari lavora per le
chiese di S.
Giovanni Battista e S.
Giacomo di Rupinaro.
La
data della sua morte è stata collocata tra l’8 ottobre 1683 e il 18 giugno 1684
grazie ad alcuni documenti dell’Archivio Parrocchiale di Parodi, località
dell’oltregiogo in cui il pittore aveva una casa.
Bibliografia
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AA.
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Carlo Giuseppe, Delle Vite de’ Pittori, Scultori, ed Architetti genovesi
tomo secondo scritto da Carlo Giuseppe Ratti Pittore e Socio delle Accademie
Ligustica e Parmense in continuazione
dell’opera di Raffaello Soprani, Casamara, Genova, 1769 (edizione
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Pesenti
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Alfonso
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