Liceo Statale Marconi-Delpino
Liceo Scientifico “G. Marconi” con annesso
Liceo Classico e Socio-P. “F. Delpino”

Chiavari

PROGETTO  ARTIGULLIO

  Prime esperienze di studio dei Beni architettonici
e artistici del Tigullio e del suo entroterra

 a cura di

  

  Chiavari, 2004


a Marta Canepa,
docente del Liceo Marconi-Delpino,
sempre presente nel nostro ricordo

Progetto Artigullio

a cura di Paola Maria Di Stefano e Albamaria Amicarelli

P.M. Di Stefano ha curato la parte storico-artistica e iconografica, A. Amicarelli ha curato i percorsi topografici, le planimetrie e il trattamento informatico (CAD e ipertesto)

hanno collaborato:
i Docenti Luca De Robertis, Patrizia Giannini,  Maria Rosa Malerba, Maria Teresa Mancuso, Annabella Stagnaro, Sergio Vaccarezza, Tiziana Zennaro

per l’ipertesto, Datasiel S.p.A.
per la realizzazione delle fotografie, Andrea Botto

per il Cd del Demo di Artigullio (2000) gli studenti del Liceo Scientifico Davide Anghinolfi, Diego Borriello, Davide Brizzolara
per la realizzazione delle planimetrie gli studenti del Liceo Scientifico G. Marconi,  per il lavoro di ricerca storico-artistica gli studenti del Liceo Classico e del Liceo Socio-Psico-Pedagogico F. Delpino dall’a.s. 1998-99 al 2004-05: negli stessi anni il Progetto Artigullio è stato inserito nel Piano dell’Offerta formativa del Liceo Statale Marconi-Delpino di Chiavari sotto la dirigenza scolastica del Prof. Casimiro Gobbi Frattini 

si ringrazia la Curia della Diocesi di Chiavari che ha autorizzato le foto dei beni artistici, i Parroci e i loro collaboratori per la disponibilità e la pazienza, Don Sandro Lagomarsini per la sua consulenza sui testi evangelici e veterotestamentari legati all’iconografia religiosa, l’Editore ECIG nella persona di Gianluigi Blengino, che ha autorizzato la pubblicazione di due disegni di Pasquale Domenico Cambiaso 

hanno patrocinato il Progetto: Regione Liguria, Provincia di Genova, Diocesi di Chiavari, M.I.U.R. Direzione Regionale

questo lavoro scolastico di ricerca ha avuto finalità esclusivamente didattiche


  

 Il Progetto Artigullio, avviato dal Liceo Marconi-Delpino di Chiavari nell’a.s. 1998-99, ha avuto come principale obiettivo promuovere tra gli studenti la conoscenza del patrimonio storico-artistico del Tigullio. Si è ritenuto questo un primo passo fondamentale per la sua conservazione e valorizzazione: primi destinatari del progetto sono stati dunque gli studenti del Liceo, ma ci piace pensare che anche i fruitori dell’ipertesto possano essere sollecitati a un interesse responsabile nei confronti del patrimonio artistico locale.
   Il piano della ricerca è stato articolato in due direttrici, lo spazio e il tempo. Ci si è proposto, là dove era possibile, di intrecciare le fonti allo scopo di ricostruire il contesto storico e sociale al cui interno si è svolta la vicenda artistica. Il lavoro si è sviluppato dunque sull’asse diacronico per la ricostruzione del processo storico-artistico, mentre sull’asse della sincronia si è cercato di mettere a fuoco alcuni punti cruciali della storia dei beni architettonici e artistici e degli artisti che li hanno prodotti. La dimensione spaziale è stata altrettanto importante: non ci si muove nello spazio astorico di un itinerario turistico (anche se l’ipertesto può essere considerato un viaggio, e come tutti i viaggi non banali ha un itinerario), ma in uno spazio in cui il bene architettonico rivela  la sua storia, il suo legame con il luogo e la comunità che l’ha voluto, con gli artisti grandi o poco conosciuti che l’hanno immaginato.
   La struttura dell’ipertesto è organizzata in sei grandi categorie di quello che si può definire il suo menu: percorsi topografici, beni architettonici, beni artistici, artisti, bibliografia e glossario.
   I percorsi topografici ci introducono agli itinerari dei dodici comuni oggetto della ricerca: Borzonasca, Casarza, Chiavari, Cogorno, Lavagna, Leivi, Moneglia, Ne, Orero, Rapallo, S. Colombano Certenoli e Sestri Levante. In ciascuno di questi comuni sono stati studiati uno o più beni architettonici, quasi esclusivamente architetture religiose. La scelta è stata motivata soprattutto dall’area di provenienza degli studenti, perché è stato ritenuto importante istituire un legame ravvicinato tra il ricercatore e l’oggetto di studio.
   Nella categoria dei beni architettonici, collegata alla precedente, sono esaminate ventiquattro architetture: ciascun bene architettonico presenta una localizzazione con il percorso topografico, la planimetria, la scheda di catalogazione, i cenni storici e la descrizione artistica. Quest’ultima è una sorta di visita guidata all’interno della chiesa, che è accompagnata da una ricca documentazione iconografica. La bibliografia relativa al bene architettonico catalogato conclude questa trattazione e nello stesso tempo confluisce nella Bibliografia generale.
   La categoria Beni artistici presenta un menu con tre voci: affreschi, tavole e tele, sculture.  All’interno di ciascuna di queste voci è un catalogo di beni artistici, del tutto inedito, una sorta di banca-dati  degli affreschi, tavole e tele, sculture, raggruppate per autori in ordine alfabetico, con le indicazioni della collocazione, del soggetto e, ove possibile, della datazione. Nell’ipertesto è possibile passare dal singolo bene artistico (ad esempio una pala d’altare) al bene architettonico che lo conserva e alla relativa descrizione.
   Nella categoria Artisti sono contenute le biografie di trentaquattro artisti attivi nel Tigullio tra il XV e il XX secolo: le biografie, che hanno ampiamente utilizzato gli studi di storia dell’arte ligure, sono sempre corredate dalla bibliografia dei testi di riferimento.
   I curatori del progetto hanno cercato di stabilire relazioni precise e organiche tra le diverse categorie individuate (in particolare tra beni architettonici, beni artistici e artisti che li hanno prodotti), si sono proposti di privilegiare la qualità dell’informazione rispetto alla quantità di dati non controllabili, così come hanno indirizzato gli studenti verso un esame critico e comparativo delle diverse fonti: lo sforzo è stato quello di esplicitarle sempre, e la ricca bibliografia ne è una prova. In questo lavoro, che è stato soprattutto di ricerca sul campo, meticolosa, e di studio, che tutto deve alla storiografia artistica ligure, qualche volta ci è capitato di fare qualche piccola scoperta e questa emozione speriamo di averla trasmessa.

P.M.D. e A. A.